I Pau Amma sanno ammiccare al cantautorato italiano e alla neopsicadelia pur rimanendo i Pau Amma. E lo fanno con una freschezza e una orecchiabilità da cui si può trarre beneficio, soprattutto in questa fase di lockdown.
Il progetto nasce nel 2015 da un’idea di Gregorio Manenti, per poi consolidarsi nel 2018 con l’arrivo di Giulio Mastropietro (voce), Andrea Moriggi (basso) e Alessandro Seminati (batteria) che, assieme a Gregorio, vanno a comporre la formazione attuale. A luglio 2018 vincono il loro primo importante concorso musicale, Nuovi Suoni live. Nel marzo 2019 pubblicano il singolo Shangai a cui segue Funicolare, prodotto da Dischi Sotterranei. Ma visto che ci siamo, facciamoci raccontare direttamente da Gregorio come sono andate e vanno le cose.
Per iniziare non posso non chiedervi: perchè vi chiamate “Pau Amma”?
È il nome di un granchio gigante tratto dal libro Storie Proprio Così di Rudyard Kipling, di cui da piccolo avevo (Gregorio) una versione in cartone animato. Per qualche ragione una notte mi è riaffiorato dal nulla il ricordo di una sua scena, e il giorno dopo, recuperata la videocassetta, l’ho riguardata deciso a trovarci dentro il nome del progetto. Una volta apparso questo granchione malvagio mi ci è voluto un attimo ad innamorarmi del nome.

Parlateci un po’ di come siete arrivati alla formazione attuale. Da dove venite, come vi siete conosciuti? Avete un background simile?
Si è arrivati alla formazione attuale nel 2018. Avevo una serie di brani pronti, e l’arrivo di Giulio, Andrea e Alessandro ha permesso al progetto di iniziare a girare. Ultimamente anche Giulio partecipa alla scrittura dei brani. Il nostro background è abbastanza diverso, ma tutti abbiamo avuto esperienze con altri progetti in passato, e se a Bergamo suoni un certo tipo di musica si finisce con il conoscersi tutti (in più io e Andrea eravamo nella stessa classe al liceo).
Che musica ascoltate solitamente? Siete degli ascoltatori assidui oppure pensate solo a suonare?
Gli ascolti sono molti e vari, cito qualche nome sparso tra i più significativi per il progetto: Phoenix, Beach House, Tame Impala, Unknown Mortal Orchestra, Melody’s Echo Chamber, Beatles ma anche PFM, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Franco Battiato, Ivan Graziani ma anche Moby, Pixies, REM, Tortoise, Bill Frisell, Pat Metheny, Debussy, Rimsky Korsakov.
Diteci qualcosa di più del singolo Shangai (com’è nato il testo e poi il video). Di chi è stata l’idea di ricoprirvi di post-it nel video?
Come succede spesso Giulio ha trovato il testo giusto per un mio brano, cercando di conservare e amplificare il senso di piacevole nostalgia contenuto nella melodia e negli accordi. Tutte le idee nel video di Shangai sono dei ragazzi del No Elevator Studio (post-it compresi). Ci siamo fidati completamente e siamo molto contenti di averlo fatto.
Il brano Funicolare è prodotto dall’etichetta padovana Dischi Sotterranei. Come avete vissuto questa esperienza di produzione?
Con Dischi Sotterranei stiamo vivendo un’ottima esperienza. Credono nel progetto e sono molto presenti e disponibili, hanno degli ottimi contatti, ci hanno introdotto a Panico Concerti. In più in Roster hanno tante ottime band pronte a pubblicare cose molto belle nel prossimo futuro, è molto stimolante far parte di questa rete.
Leggo il testo di Funicolare: “Non ti intristire […] Se non riesci a finire, stavolta c’è più tempo: questo è un anno bisestile”. Beh, direi che ci avete azzeccato. Quest’anno bisestile non è iniziato nel migliori dei modi e le misure restrittive adottate dal governo per arginare la diffusione del Coronavirus sembrano aver regalato a tutti moltissimo “tempo”. Come vivete questa situazione? Cos’è cambiato per voi?
Beh ovviamente come per tutti in questi tempi difficili anche per noi sono cambiate molte cose, ma più a ciascuno singolarmente che a livello di progetto. Infatti in questo periodo a parte poche eccezioni non avremmo comunque avuto date, un po’ perché sarebbe dovuto partire il tour di Dente con cui sto lavorando come turnista (tour che ovviamente è stato rimandato a data da stabilirsi), e un po’ per prendersi del tempo per lavorare all’album in programma (tempo che ovviamente si è quadruplicato, e questo è abbastanza comodo (anche se ovviamente avremmo preferito che non si quadruplicasse affatto). Speriamo solo non sia stata colpa di quel verso di Funicolare.
Quali sono i vostri prossimi progetti? La prima cosa che farete quando tutto tornerà alla normalità?
Il prossimo progetto è la registrazione di un album, anticipato dall’uscita di un altro paio di singoli. Staremo a vedere come si metteranno le tempistiche in questa situazione, intanto si fa il fattibile registrando da casa quello che si può. La prima cosa che faremo quando tornerà tutto alla normalità sarà riempire tutti di post-it.