La moda, come fenomeno, è per sua natura sempre all’avanguardia e la crisi economico-sanitaria che stiamo attraversando non preclude alle aziende di reinventarsi. Anzi, a volte è proprio in questi periodi che si creano le maggiori spinte al rinnovamento.
Ecco che nel 2020 segnato dal Covid-19, i designer e i marchi di moda, costretti a fermare la produzione di capi tradizionali, hanno colto l’occasione per dedicarsi al confezionamento delle mascherine.
Uno fra tanti, Reformation, che in partnership con la città di Los Angeles ha contribuito alla creazione di 5 milioni di mascherine non chirurgiche per gli operatori sanitari. Nonostante le norme sull’uso di mascherine e guanti si stiano attenuando, è infatti probabile che questi due accessori continueranno ad accompagnarci per i prossimi mesi.
Mascherine personalizzate tra omologazione e distinzione
Secondo le teorie sociologiche, la moda nacque nel momento in cui iniziò a distinguersi dall’abbigliamento, prodotto dall’uomo per soddisfare le funzioni di protezione e pudore. L’abbigliamento infatti rimane relativamente statico e immutabile nel tempo, omologando le persone che, per noncuranza o costrizione, indossano gli stessi vestiti e uniformi. La moda crea al contrario processi di distinzione e emulazione voluti dall’individuo stesso.
E anche questa volta, la spinta all’omologazione attraverso delle anonime (seppur funzionali) mascherine color verde acqua, è stata sconfitta dal desiderio di ciascuno di noi di distinguerci attraverso cover personalizzate fai da te o acquistate dai vari marchi.
Fai-da-te, firmate, ecosostenibili e equosolidali
Le tecniche DIY ci insegnano come usufruire del nostro estro creativo sfruttando al meglio vecchi scampoli o pezzi di tessuto ricavati da altri capi per confezionare mascherine in denim, floreali o con stampe di tutti i tipi. I numerosi tutorial presenti sul web danno qualche dritta su come crearne in casa, disponendo semplicemente di due rettangoli di cotone e due elastici, spaghi o strisce di stoffa.

Bisogna comunque adottare degli accorgimenti riguardo alle cover fai-da-te: foulard e stoffe nella maggior parte dei casi non riparano a sufficienza dagli agenti microscopici.
Tra gli innumerevoli marchi che hanno puntato alla produzione di mascherine personalizzate, segnaliamo il Made in Italy 24Karati Luxury Design. Il brand propone delle eleganti cover in tinta unita o con decorazioni baroccheggianti in linea con il mood di stampo orientale tipico del brand.
Per sopperire ai problemi legato all’impatto ambientale I-Mask – Designed for Safety, propone delle innovative cover con filtro certificato, riutilizzabili all’infinito oltre che anallergiche. La loro trasparenza e il materiale leggero di cui sono composte, le fa assomigliare a dei sofisticati oggetti di design dai colori più cool. Un vero e proprio prodotto Made in Italy.
Di produzione equosolidale sono invece le mascherine personalizzate di The Sewing Cooperative, società romana che crea opportunità economiche per gli immigrati, insegnando loro a realizzare prodotti sartoriali con le tipiche stoffe africane ipercolorate. Comprando le loro mascherine, oltre a dare un po’ di allegria ai nostri look, diamo il nostro contributo all’inclusione sociale.

Extra-ordinarie
Alla categoria delle mascherine personalizzate “fuori dall’ordinario” appartengono anche le mascherine magiche di Stefanie Hook in tema Harry Potter. L’artista americana, dipendente del marchio CPEX, ha infatti creato una cover che pur sembrando un’asettica mascherina nera, una volta indossata cambia colore fino a mostrare la piantina di Hogwarts. Grazie alla respirazione i pigmenti del tessuto, per mezzo dell’attivazione termica, finiscono infatti per colorarsi. Essendo andate letteralmente a ruba, l’azienda sta provvedendo a rifornirle.
Gli amanti dell’arte possono invece vestirsi con le opere d’arte portatili di Independent Republic. Le cover in TNT del brand dedicato agli spiriti liberi e sognatori ripropone quadri famosi, dalla Venere di Botticelli alla Donna con l’ombrello di Renoir. Un po’ di speranza dipinta sui nostri visi.
Che sia la scelta della creatività un modo inconscio per scongiurare un’altra pandemia? Sicuramente la creatività, come l’arte, ci aiuta nel quotidiano, rendendo le nostre giornate meno grigie. Inoltre, offre alle aziende che sanno interpretare il cambiamento, l’opportunità di sopravvivere ad una crisi del settore, che tutti vorremo scongiurare ma che non possiamo nemmeno far finta di non vedere.