«Da ragazzino non me ne fregava nulla della fotografia nonostante mio padre fosse un fotografo (ora è in pensione). Quasi la odiavo, a tratti. Poi ho scoperto la vera fotografia, fatta di storia, autori, idee, progetti, racconti ed esperienze di vita e me ne sono innamorato.»
Pasquale è originario di Matera ma vive e lavora a Milano da 10 anni. Qui frequenta un master in Photography and Visual Design. Dopo un periodo di gavetta come assistente, lavora come fotografo freelance. Stile minimal e naturale, tra la ritrattistica e il mondo fashion, le sue fotografie scaturiscono lo stesso effetto di una ventata d’aria fresca.

Come nasce la tua passione per la fotografia?
Più che una passione la fotografia è per me una sorta di necessità che non ho scoperto “out of the blue” ma che ho sempre sentito. E’ un interesse che ho sempre avuto, non legato al puro atto di fotografare ma ad un uso a volte consapevole altre inconsapevole della fotografia come mezzo per imparare e conoscere qualcosa che mi incuriosisce e interessa.

Come scegli le/i modelle/i?
Li scelgo cercando sempre di incontrare prima i soggetti che voglio fotografare, per scambiare due chiacchiere.
Quali sono i pro e i contro della fotografia analogica?
Come pro cito sicuramente: l’approccio che diventa più pensato; il non avere a disposizione il monitor per guardare gli scatti e quindi la necessità di una maggior riflessione; il controllo su tutto il processo dallo scatto alla stampa. Come contro direi l’attesa (che è comunque anche un PRO) e l’elevato costo delle pellicole.

Quanto curi la post-produzione?
Pochissimo. Tendo a lasciare le foto così come sono. Odio i livelli di Photoshop.
Raccontaci una o più fotografie a cui sei particolarmente legato.
Tutte le fotografie che ha scattato mio padre quando ero un bimbo/ragazzino e che mia madre, negli anni, ha conservato in degli album fantastici.
Se avessi la possibilità di scegliere, chi ti piacerebbe fotografare in futuro?
Ogni tanto scrivo chi mi piacerebbe scattare ma cambio continuamente soggetto. Al momento, l’ultimo nome inserito nella lista, è quello di Clementine Creevy dei Cherry Glazzer.
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Foto di Pasquale Ettorre (Porfolio)