Fuori dal 25 settembre 2020 per Romolo Dischi (distribuzione Pirames International), il nuovo singolo de L’Edera che si propone di descrivere una generazione in balia del vento, ma sempre pronta a salpare, con mezzi di fortuna e senza la promessa di una terra che attende.
Tutto quello che possiamo fare, è andare avanti, senza paura, tracciando giorno per giorno la nostra rotta, aperti alla meraviglia della scoperta e alla bellezza del viaggio.
L’Edera
Chi è L’Edera
L’Edera è Alberto Manco, cantautore classe ’95. Fin da piccolo appassionato di musica, Alberto cresce tra band liceali e canzoni nel cassetto, finché nel 2013, con lo pseudonimo L’Edera, carica online una manciata di brani registrati in casa e scritti insieme al fratello Giancarlo.
Dalla punta del tacco d’Italia (Santa Maria di Leuca) si trasferisce a Parma e, dopo numerosi live armato solo della sua chitarra, nel 2016 pubblica il primo lavoro in studio: Rampicante EP, auto prodotto e registrato con Marco Caino Marinelli. Segue il Rampicante Live, un mini tour di 20 date supportato dalla band, che lo porterà a suonare in apertura ad artisti della scena indipendente italiana come Dente, Colombre, Giorgio Poi, Galeffi, La Municipàl.
Nel 2018 partecipa alla trentesima edizione del Rockcontest di Controradio e si aggiudica il premio Fondo Sociale Europeo per “il brano che meglio esprime la condizione dei giovani d’oggi”, con l’inedito Zattera. Il riconoscimento gli permette di entrare in studio per registrare i suoi brani tra il Crono Sound Factory e il Kaneepa Studio di Milano con la produzione di Simone Sproccati (Salmo, Zibba, Meli) e la collaborazione di Emanuele Santona (I Segreti) al basso e Loris Giroletti (L’Officina della camomilla) alla batteria.
Il 26 giugno 2020 viene pubblicato Magica per Romolo Dischi, primo singolo estratto dal disco previsto per il 2021. Circa un mese dopo viene rilasciata la versione remix del brano a cura del producer Simoo (Masamasa).
Che differenza c’è tra L’edera e Alberto Manco?
Alberto è un singolo. L’Edera è un singolo che interagisce con un collettivo che interagisce con l’ambiente circostante.

Raccontaci qualcosa di più del tuo nuovo singolo Zattera: com’è nata l’idea, cosa volevi comunicare…
È un pezzo scritto di getto a vent’anni, con le cose che avrei detto a una persona a cui voglio bene, così come gliele avrei dette. Volevo comunicare lo stato d’animo di quel momento: mi sentivo perso, senza nessuna certezza da poter dare, ma la cosa non mi rendeva triste. Era la vita che stavo scegliendo.
Con chi hai collaborato per la registrazione di questo brano?
Il brano è stato registrato al Crono Sound Factory (MI) da Simone Sproccati (Zibba, Meli, Salmo), che ha seguito anche la produzione, mix e master. L’arrangiamento è stato curato insieme ad Emanuele Santona (I Segreti) che ha suonato il basso nel pezzo e gli inserti di batteria sono di Loris Giroletti (L’officina della camomilla).
Come nasce solitamente una tua canzone? Parti dalla scrittura delle parole o da un’idea di musica? Da cosa trai ispirazione?
La cosa è del tutto casuale e l’ispirazione può arrivare da qualsiasi cosa. Principalmente da stati d’animo che non riesco a contenere o storie e immagini che mi colpiscono particolarmente. Può capitare che io mi appunti dei pensieri o dei giri melodici e provi a metterli insieme in seguito, ma possono anche nascere insieme nel momento in cui prendo la chitarra o la tastiera e inizio a improvvisare. Il risultato poi incontra Giancarlo, mio fratello, con cui collaboro sui testi ed Emanuele, per la parte musicale.
Quando hai capito che volevi fare musica? Hai mai pensato di fare altro?
Fin da piccolo la cosa che mi piaceva di più era connettermi con le persone, esprimere totalmente la mia personalità e la mia creatività. La musica è stato un amore che è sempre andato di pari passo con questa cosa qui e con la mia crescita. Non ho mai pensato a cosa volevo fare nella vita, ho semplicemente riconosciuto come obiettivo di vita quello che stavo già facendo.
C’è chi dice che la trap riesca a parlare della contemporaneità (e delle sue contraddizioni) meglio dell’indie. Che ne pensi?
Penso che ognuno ascolti quello in cui si rispecchia e che tutti viviamo in maniera diversa la contemporaneità. Quindi mi posso connettere e comprendere un pezzo di qualsiasi genere (o trend in questo caso) a seconda di come scelgo di percepire la contemporaneità e di come approcciarmi al quotidiano. Per me rispecchiano l’attualità tanto i pezzi di Ghali quanto quelli di Brunori.
Qual è l’esperienza live più emozionante di cui sei stato protagonista?
Forse il mio primo live col nome L’Edera, al memorabile parco Gondar di Gallipoli nel 2014. Da spettatore invece Cremonini al Dall’Ara nel 2018.
Dove vuoi arrivare con le tue canzoni?
Vicino alle persone. Con un tour sarebbe l’ideale.
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