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Pagano: “Ci diamo” parla dell’ l’inesorabile passare del tempo

Un brano agro-dolce che si muove tra influenze urban e cantautorato pop, con un timbro inconfondibile in bilico tra Alex Turner e Alberto Fortis.

Esce il 27 ottobre 2020 per The prisoners records (distr. The Orchard) il nuovo singolo di Pagano. Con quel suo caratteristico modo di cantare in bilico tra Alex Turner e Alberto Fortis, tra citazioni musicali più o meno nascoste, Ci diamo racconta la rabbia contro il tempo che non ci appartiene, contro la sveglia che ogni mattina suona sempre troppo presto. Un mondo afoso e cementificato che cambia, ma non evolve.

Genovese, classe 1990, Pagano ha ereditato l’amore per la musica dai suoi genitori. In casa pianoforte, chitarre e buoni dischi non sono mai mancati. Nel 2008 fonda insieme ad amici i Wrong Side, band genovese che dopo molte vicissitudini si scioglie nel 2018, lasciando alle spalle un album PUNKALYPSO, un mix di Caraibi e underground britannico. Conclusa l’esperienza con i Wrong Side, intraprende il suo nuovo progetto solista, questa volta iniziando a scrivere in italiano. Al suo attivo il primo singolo Vestiti bene, uscito a marzo 2020.

In che modo l’ambiente in cui sei cresciuto ha influenzato la tua decisione di fare musica?

Moltissimo. In famiglia abbiamo sempre ascoltato tantissima musica. In realtà non ho mai preso una vera e propria decisione è sembrata più una normale conseguenza.

Prima di intraprendere la carriera da solista hai fatto parte di un gruppo: cosa ti porti dietro da questa esperienza?

Tutto quello che sono come musicista e autore deriva da quelle esperienze.

Quali sono le tue principali influenze a livello musicale? 

Dai Wu-Tang Clan agli Strokes e tutto quello che ci sta in mezzo. 

Parti dalla scrittura o dalla musica per la creazione dei tuoi brani? Da dove trai ispirazione?

Parto quasi sempre dalla melodia vocale, poi viene il resto. Per quanto riguarda le tematiche assorbo tutto quello che posso da quello che mi circonda.

Di che parla “Ci diamo”?

Dell’inesorabile passare del tempo.

Quando l’hai composta?

Direi che la prima bozza risale ad un anno fa circa.

Com’è nato il video del tua precedente uscita “Vestiti bene”? 

Grazie all’incontro con Michele Bitossi ed al mio conseguente ingresso in The Prisoner Records. Il video è il primo frutto della nostra collaborazione. È stato girato da Josè Maurizio, coadiuvato da Stefano Piccardo, ad aprile, in piena quarantena. Lo trovo perfetto.

Descrivi Pagano con una sola frase.

Nonostante tutte le dicerie che ci sono state: Pagano non è Banksy.

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