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Dove nascono le idee – A casa di Metcalfa

Un incontro tra due parole: silenzio e violenza. Metcalfa pubblica “Siolence” e ci apre le porte della sua casa a Milano.

Dergano è un quartiere di Milano dove convivono studenti, ex studenti che poi sono rimasti perché troppo pigri per andarsene, qualche scuola elementare sparpagliata qua e là, un tavolo da ping pong nella piazza principale, un baretto che vende anche libri per bambini e il kebabbaro più sciccoso che potreste immaginare. Ed è proprio qui, da qualche parte in questo quartiere che sembra più un paesino della provincia, che vive Metcalfa.

Una sera eravamo qui in tre sul balcone e stavamo chiacchierando normalmente quando ad un certo punto arriva un tizio in ciabatte con al seguito due bulldog francesi e ci urla “come mai quando c’è casino ci siete sempre di mezzo voi?”. E nulla, noi questo non lo avevamo mai visto e la situazione è stata piuttosto surreale. 

Metcalfa

Metcalfa che è il nome di un insetto, ma in questo caso di un batterista jazz e compositore che oggi 23 marzo 2021 pubblica Siolence, il suo disco di debutto. Nonostante quel “jazz” altisonante, la musica elettronica è una parte fondamentale nella formazione di Metcalfa. Una passione che ora fa parte di un disco di hybrid music – brani suonati tramite elettronica e batteria, una fusione tra gli strumenti più avanzati a nostra disposizione e lo strumento più primordiale che conosciamo: le percussioni. I brani si prefissano l’obiettivo di catturare lo spettatore attraverso soluzioni ritmiche ricercate sia dal punto di vista tecnico che timbrico (avvalendosi delle conoscenze acquisite in ambito jazzistico) e al tempo stesso di creare dei paesaggi sonori che possano circondare l’ascoltatore come un oceano.

Metcalfa vive in un appartamento dove sono tutti musicisti o quasi, dove ci sono vecchi poster cinematografici recuperati chissà dove, un flusso costante di gente in cucina, che entra, che esce e che dice cose. Metcalfa, o anche Metello Bonanno per la vita di tutti i giorni, ha una piccola stanza dove riesce a far stare tutto, anche un armadio molto grande dove ha attaccato due cartoline che raffigurano la Madonna. Dice che le ha trovate entrambe in un supermercato in Isola, evidentemente qualcuno le lascia lì aspettando che qualcun altro le trovi. Poi ci sono delle copie di Stagioni Diverse di Stephen King, Temperamento di Stuart Isacoff, il libro dei salmi e un altro libro che non ha ancora letto.

Siamo stati silenziosamente nella sua stanza, immaginando come colonna sonora Siolence, nato proprio qui: in mezzo a un ciciarare continuo, la finestra che dà sulla Bovisa, una moka usata e stra usata che fa un caffè buonissimo. Qui dove si parla sempre di musica, sentimenti e nostalgie delle serate/assembramenti di cui prima si nutrivano tutti i suoi conquilini.

Gli altri coinquilini in realtà formano assieme a me un macro organismo senziente dalla mente alveare. E tutti insieme siamo Il Polo, una sorta di Megazord della Bovisa. Su IG ci trovi come @PoloDavanzati e condividiamo le nostre grandi avventure.

Metcalfa
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